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Il senso del convivio:
La parola Convivio oltre a significare una riunione interessata di persone intorno ad un argomento specifico , può anche essere letto etimologicamente nel senso di "cum vis" vale a dire dal latino vis-forza" insieme alla forza" nel senso d'unione sotto il segno della vitalità che è in ognuno di noi quando siamo a contatto allegro con noi stessi .
Il senso principale che diamo al termine convivio è proprio questo. Il primo avvenuto nel luglio 1998, è stato chiamato convivio musicale perché sono  convenute persone che avevano già sviluppato una ricerca di sé stessi attraverso la musica.
Il luogo è importante perché le persone sono importanti, Il luogo scelto per il convivio deve possedere le caratteristiche che riportano alla totalità dell'ambiente dove nasce e si è da sempre evoluto l'essere umano. Deve contenere i cinque elementi, aria, acqua, terra e fuoco e tutti i simboli da essi provenienti.
Il questo primo convivio musicale è stato organizzato per i più "piccoli" nel significato di meno esperti o comunque non professionisti adulti, per poterli aiutare nel vedere una parte della loro sensibilità e confermare la propria tensione e passione e poi anche per far riflettere su tante scelte fatte e su quello che sta succedendo nel percorso di studio di uno strumento musicale. Perché questo possa accadere è necessario "staccare" dal quotidiano, dalla famiglia che ci sostiene, poiché per quanto importante e indispensabile può senza volerlo interferire nella singola capacità di effettuare delle scelte se non quando proiettare su di noi un'esigenza che in realtà non ci appartiene. E ' inoltre importante durante il convivio per la durata delle lezioni e anche durante i momenti d'ascolto o laboratorio,  rimanere isolati con se stessi.
Il convivio musicale è stato progettato al di fuori di schemi tipici dei corsi musicali estivi o di colonie ricreative in quanto lo scopo è quello di ritrovare quel qualcosa in noi che supera lo stereotipo cioè lo schema, la parte che siamo oramai abituati a recitare con il maestro o durante i concerti o anche quando siamo soli nella nostra stanza a fare gli esercizi di tecnica. Non ci sono esami da superare e in questo senso non si viene giudicati da nessuno perché nessuno ha il diritto di giudicare ciò che appartiene solo a noi nella nostra unicità.

Hanno partecipato come maestri fino ad oggi:
Sachiko Kadota Soprano e Compositrice
Enrico Torrice Psicoterapeuta, Melolista
Francesca Cassio, Cantante di Dhrupad
Gianluca Marino Geometra, Pittore e Compositore
Lucia Viglianti Maestra nell'Arte del teatro
Massimiliano Ottocento Flautista e Interprete
 

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